“Sembra che l'accanimento terapeutico nei confronti dei pensionati non finisca mai”, dice Cesare Damiano, Partito Democratico.
È lui il capofila del partito trasversale che vuole bloccare l’aumento automatico dell’età pensionabile conseguente all’aumento dell’aspettativa di vita.
Assieme a lui ascari renziani, portabandiera berlusconiani e le truppe cammellate salviniane e grilline a supporto, divisi solitamente su tutto ma concordi nella rottamazione della Legge Fornero.
Tripolarismo? Quadripolarismo? Qui siamo al monoblocco conservatore, un Partito Monolitico dei Vecchi col 100% dei seggi in Parlamento, che litiga su tutto tranne quando si tratta di prendere posizioni a favore degli elettori agè meglio se in prossimità delle elezioni, giacche l’età media che sale vuole pur dire qualcosa anche nel segreto dell’urna e non solo nei calcoli dell’Inps.
Purtroppo che i pensionati siano la categoria più vessata dalla Penisola è una fake news e bastano quattro dati per smontarla.
- In Italia nel 2017 ci sono 55,8 persone inattive a carico di 100 persone che lavorano.
- la quota di ricchezza detenuta dagli anziani continua a crescere mentre quella detenuta dai giovani continua a scendere
- Gli over 65 sono l’unica classe di età che tra il 2014 e il 2015 ha visto diminuire la quota di persone al suo interno che vivono in uno stato di povertà assoluta.
- In nome dei diritti acquisiti, il mercato del lavoro è cambiato solo per i neo-entranti, il calcolo dell’assegno pensionistico per i non-ancora-pensionati, il taglio alla spesa principalmente per chi aveva bisogno di istruzione.
E poi vogliamo dirla tutta anche se è antipatico farlo?
L’adeguamento dell’età pensionabile figlio dei cinque mesi di aspettativa di vita in più è perfettamente logico e non è nemmeno vessatorio, poiché , calcolatrice e calendario di Frate Indovino alla mano, significano più o meno diciassette anni di vita a carico dello Stato.
Ultima riflessione.
Dire che è “inimmaginabile” che a metà del secolo per andare in pensione ci vorranno 70 anni di età oppure 46 anni di contributi è una fesseria che tuttavia non riguarderà chi la pronuncia e cioè i vari dinosauri alla Damianio.
E se così sarà è perché voi caro Damiano , la vostra generazione e quelle che vi hanno preceduto, avete allegramente sperperato il capitale dell’Inps per mandare in pensione gente a cinquant’anni con assegni stellari, ben superiori alla più alta retribuzione che avevano maturato in vita.
Per di più, lasciandoci il fardello di un debito pubblico da duemila e rotti miliardi.
Pagano sempre i pensionati, certo. Col portafogli dei giovani, però.